Che fine ha fatto il 5 per mille 2006? Il Ministro risponde

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Alcuni volenterosi deputati hanno chiesto al Ministro Padoa Schioppa quanto tempo le organizzazioni dovranno aspettare per sapere quanti fondi sono stati loro erogati dai cittadini per i redditi maturati nel 2005 e dichiarati nel 2006.
Il Ministro risponde, e noi riportiamo qui di seguito il testo reperito nel sito della Camera.

La prima parte è il testo dell’interrogazione, la seconda riporta l’illustrazione dell’interrogazione e la successiva risposta del Ministro dell’Economia con contro replica – un pò piccata – di uno dei firmatari.

Carlo Mazzini


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Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00819
presentata da LUCA VOLONTE’ martedì 17 aprile 2007 nella seduta n.145

VOLONTÈ, PERETTI, GALLETTI, RONCONI, DRAGO, D’AGRÒ, FORMISANO, MEREU, LUCCHESE e COMPAGNON. –
Al Ministro dell’economia e delle finanze.
Per sapere – premesso che:

la legge finanziaria per il 2006 prevedeva, in via sperimentale, la possibilità di destinare il cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche del 2005 a enti no profit iscritti all’albo delle entrate rientranti in determinate categorie: sostegno del volontariato, onlus, associazioni di promozione sociale, fondazioni e associazioni riconosciute, finanziamento della ricerca scientifica, dell’università, della ricerca sanitaria ed altre;
il 1o febbraio 2007, rispondendo ad un atto di sindacato ispettivo sui ritardi nell’erogazione dei fondi citati, il Sottosegretario Lettieri dichiarava che «allo stato non è possibile per l’agenzia fornire dati di dettaglio circa gli effettivi fruitori del beneficio. Tali elementi – non appena resi definitivi – saranno comunicati al ministero dell’economia e delle finanze ai fini della successiva assegnazione, da parte dei dicasteri competenti, agli interessati secondo le modalità previste all’articolo 6 del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2006»;
al momento, secondo quanto segnalato da numerosi soggetti ammessi al finanziamento, non risulterebbero ancora assegnate le risorse spettanti, mentre si teme già per la prossima erogazione dei fondi 2006:
(tutto ciò premesso, NdR)
se l’agenzia delle entrate sia finalmente in grado di assegnare i fondi che i contribuenti hanno liberamente deciso di devolvere agli enti prescelti, già pesantemente danneggiati da questi ritardi, in quanto la loro attività dipende quasi esclusivamente dalla libera contribuzione dei cittadini.

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(Tempi di assegnazione agli enti beneficiari dei fondi relativi al cinque per mille – n. 3-00819)

PRESIDENTE. L’onorevole Formisano ha facoltà di illustrare l’interrogazione Volonté n. 3-00819 (vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata sezione 9), di cui è cofirmataria.

ANNA TERESA FORMISANO. Signor Presidente, signor ministro, la finanziaria del 2006 prevedeva in via sperimentale di assegnare il 5 per mille dell’IRPEF 2005 alle associazioni, fondazioni e ONLUS che si occupassero del non-profit, della ricerca scientifica e sanitaria, ovviamente regolarmente iscritte all’albo dell’Agenzia delle entrate. 
Noi abbiamo già sentito la risposta del Governo: il 1o febbraio il sottosegretario Lettieri (leggo testualmente per non sbagliare) rispondeva che, allo stato, non è possibile per l’Agenzia fornire dati di dettaglio circa gli effettivi fruitori del beneficio. Tali elementi, non appena resi definitivi, saranno comunicati al ministero, che provvederà. 
Abbiamo, pertanto, presentato questa interrogazione, perché, ad oggi, secondo quanto è dato sapere, nulla è stato assegnato a queste fondazioni, a queste ONLUS, a queste associazioni. 
Capisce bene, signor ministro, che il mondo delle associazioni non vive di grandi rendite: vive, soprattutto, sulla base di disposizioni personali…

PRESIDENTE. Onorevole Formisano, la prego di concludere.

ANNA TERESA FORMISANO. Signor Presidente, chiediamo che venga fissata una data certa entro la quale il Governo ci comunicherà quando verranno assegnate tali somme.

PRESIDENTE. Il ministro dell’economia e delle finanze, Tommaso Padoa Schioppa, ha facoltà di rispondere.

TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell’economia e delle finanze. Signor Presidente, rispondo all’interrogazione, indicando innanzitutto che il beneficio del 5 per mille è stato introdotto in via sperimentale nella legge del 23 dicembre 2005, cioè la legge finanziaria per il 2006. 
Successivamente, con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2006, sono state disciplinate le modalità di destinazione in base alla scelta del contribuente. Quel decreto prevede l’iscrizione in un apposito elenco di coloro che, enti ed associazioni, intendono usufruire del beneficio. 
Ai sensi dell’articolo 6 dello stesso decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2006, l’Agenzia delle entrate, sulla base delle scelte operate dai contribuenti per il periodo di imposta 2005, trasmette in via telematica al Ministero del lavoro e della previdenza sociale, al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica, al Ministero della salute, al Ministero dell’interno ed al Ministero dell’economia e delle finanze-Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato i dati occorrenti a stabilire gli importi delle somme che spettano a ciascun soggetto ovvero a ciascun comune. 
Le quote del 5 per mille sono poi ripartite con decreto del ministro dell’economia e delle finanze tra gli stati di previsione delle predette amministrazioni. 
Detto questo, l’attività ricognitiva circa la sussistenza dei requisiti che danno diritto all’iscrizione è stata avviata dall’Agenzia delle entrate a partire dalla seconda metà del 2006 ed è adesso in fase di completamento. In proposito, l’Agenzia precisa che questa attività di carattere amministrativo ha preso le mosse dal controllo sulle autocertificazioni prodotte da quasi 30 mila soggetti iscritti ed è andata ad aggiungersi ai normali compiti d’istituto. Perciò ha richiesto tempi tecnici piuttosto lunghi. 
Allo stato attuale, l’Agenzia delle entrate sta dando un forte impulso alle attività in argomento, nell’intento di completare i dovuti controlli nell’arco dei prossimi mesi.
Nel contempo, l’Agenzia ha iniziato l’elaborazione dei dati relativi alle preferenze espresse dai contribuenti sia a favore di un determinato settore agevolato, sia nei confronti di singoli nominativi. 
Tale attività è cominciata all’inizio di quest’anno, perché si è dovuto attendere l’acquisizione di tutte le dichiarazioni prodotte attraverso i diversi canali, comprese quelle integrative e sostitutive. 
Superate le due fasi che ho appena indicato, gli elenchi degli aventi diritto, con la specifica delle preferenze accordate, saranno comunicati…

PRESIDENTE. Signor ministro, la prego di concludere.

TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell’economia e delle finanze…. ai fini delle incombenze, propedeutiche all’esecuzione finale della procedura. 
Sulla base di quanto ho affermato (eventualmente potrei anche lasciare agli atti un’articolazione più ampia della mia risposta), penso che sia, allo stato attuale, questione ancora di qualche mese.

PRESIDENTE. L’onorevole Galletti, cofirmatario dell’interrogazione, ha facoltà di replicare.

GIAN LUCA GALLETTI. Signor Presidente, a nome del mio gruppo, dichiaro di essere insoddisfatto della risposta del signor ministro. Stiamo giocando col fuoco. 
Alla fine del gioco, però, coloro che rischiano di rimanere bruciate sono proprio le associazioni non-profit. Per loro natura, tali associazioni sono economicamente e finanziariamente deboli. Molte delle suddette associazioni vivono sull’aspettativa del contributo di cui si tratta. Lo Stato ha incassato l’IRPEF, anche il 5 per mille di competenza delle associazioni non-profit, già nel 2006, per cui è ormai più di un anno che sta trattenendo impropriamente somme che la legge stabilisce debbano spettare ad altri soggetti. 
Bisogna, quindi, che in tempi brevi tali somme pervengano a chi ne deve avere la disponibilità. Abbiamo ritenuto, infatti, che si è trattato di un provvedimento valido, tanto è vero che lo abbiamo riproposto e lo abbiamo fatto reintrodurre proprio nel corso dell’esame in Assemblea del disegno di legge finanziaria per l’anno 2007, perché abbiamo pensato tutti, in maniera bipartisan, che tale misura rappresentasse davvero un aiuto a tutte le associazioni di volontariato che svolgono un ruolo essenziale sul territorio. 
Se non si dà certezza a tale contributo si fa più male che bene, perché le citate associazioni hanno già iniziato a spendere l’aspettativa del contributo. Se non lo si attribuisce loro in tempi brevi si rischiano di creare più problemi di quanti ne avremmo creati non disponendo del ricordato provvedimento. 
Mi aspetto pertanto che – non tra alcuni mesi, signor ministro, e lo dico nell’interesse di tutti, ma tra alcuni giorni – si inizino a restituire le somme spettanti ai loro legittimi proprietari e, soprattutto, che si riesca a definire in seno al ministero una procedura che permetta di stabilire una certezza sui tempi per il prossimo anno

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