Riassumiamo su come sappiamo che, in merito al cinque per mille ci sono obblighi di iscrizione, entro quali termini, con quali modalità ecc.
Abbiamo una legge (la Finanziaria 2007), al cui art 1, cc 1234 – 1237 si dice poco o nulla, escluso l’ambito soggettivo (quali categorie) e il tetto di spesa per lo Stato.
Poi, un ente qualsiasi non può che rifarsi a articoli su internet, giornali, riviste specializzate ecc.
Tolta la legge, la documentazione più “ufficiale” che troviamo è:
a. una pagina internet dell’Agenzia delle Entrate
b. una pagina internet del MIUR
c. una pagina internet (giusto di ieri, ma già uscita dall’home page!!!) del sito del Governo
Mi stavo chiedendo se il Governo non si senta “leggermente” in difetto di comunicazione. Va bene l’importanza di internet e essere moderni, ma realmente non è stato ancora possibile pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale un DPCM che chiarisca ufficialmente per tutti gli obblighi, oneri e modalità?
Anche perchè se leggiamo con attenzione le tre pagine sopra riportate, vi troviamo alcune incongruenze.
L’Agenzia delle Entrate afferma che la scadenza è fissata per il 30 marzo ed è un discorso generale, non riferito ai soli soggetti di cui alla lettera “a”; afferma anche che per gli altri soggetti ci pensano i Ministeri (MIUR e Salute)
Il MIUR dice che il termine per i soggetti di cui alla lettera “b” è il 26 marzo e – come riportato in un nostro precedente articolo – va contro quello che riportava la bozza del DPCM pubblicata da Il Sole 24 Ore, e contro la prassi dello scorso anno.
Il Governo sta sulle sue, si affida ad un comunicato minimo che riassume in sostanza il comma 1234, e riporta (e qui si ritorna al difetto di forma) come fonte ufficiale (o comunque utile) il sito dell’Agenzia delle Entrate.
Vi si legge infatti:
“Per ulteriori informazioni si suggerisce di consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.gov.it”
Pensare di emanare un DPCM, invece, o riferire che sta per uscire?
Carlo Mazzini