Riassumiamo:
– la prima edizione (2006) ha visto l’iter completato e l’esposizione dei risultati (€€€) per singola organizzazione, anche se per ragioni ben spiegate da Il Sole 24 Ore lunedì scorso (26.11) in prima pagina (a firma di Elio Silva) e da Vita nel numero di questa settimana i soldi tardano ad arrivare;
– la terza edizione (2008) è stata inserita nella finanziaria in corso di approvazione alla Camera con il “fin troppo raggiungibile” tetto di 100 milioni
– la seconda edizione (2007) è a metà del guado; ieri sono state pubblicate le prime cifre relative alle preferenze (quindi non ai soldi), cifre parziali e contemporaneamente sovra – sottostimate.
Sovrastimate perché non sono state epurate dai cd “non validati” e dai “redditi zero”; sottostimate perché – come recita il comunicato dell’Agenzia delle Entrate – mancano all’appello ancora le “preferenze espresse mediante compilazione degli appositi schedini utilizzati sia dai contribuenti non tenuti all’obbligo della dichiarazione sia da quanti hanno fatto ricorso ai sostituti di imposta o ai canali di trasmissione di banche e poste. Si tratta di circa 700.000 scelte che ancora non sono pervenute all’Agenzia delle Entrate”.
Sottostimate perché mancano dal conteggio (di ogni singolo ente) i resti, ovvero le preferenze che l’Agenzia imputa ad ogni ente sulla base di un calcolo particolare (qui abbiamo cercato di spiegarlo) risultanti da chi ha messo la firma senza indicare un particolare soggetto.
Qui – sito dell’Agenzia delle Entrate – trovate i file con le classifiche e i dati.
Danno notizia delle cifre, delle classifiche e di quant’altro le seguenti fonti:
Vita, con articolo esaustivo di Gabriella Meroni e Riccardo Bagnato
Nonprofitonline
Repubblica
Il Sole 24 Ore, qui e qui
Carlo Mazzini