Sono appena uscite le linee guida della rendicontazione obbligatoria per chi – a partire dal 2008 – ha ricevuto le somme del 5 per mille.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali le ha pubblicate oggi pomeriggio.
Qui di seguito potete scaricare i due documenti:
– Linee guida rendicontazione in formato .pdf
– Modello di Rendicontazione proposto in formato .doc
Questa è la nuova pagina sul 5 per mille e quest’altra quella dedicata alla rendicontazione
Presto pubblicherò alcune considerazioni sul tema, ma gradirei molto le vostre osservazioni, che ritengo molto preziose se messe a “fattor comune”.
Agg.to 9.12: qui trovate l’articolo pubblicato oggi sul Sole a firma mia e di Elio Silva
Carlo Mazzini
27 commenti
Più che pubblicare il modulo per la rendicontazione il Ministero non potrebbe preoccuparsi del fatto che ancora siamo in attesa dei fondi che già ci dicono come devono essere rendicontati? Noi dobbiamo ricevere circa 3000 euro e ancora nulla!
Illustrissimo Dott.Mazzini,
inanzitutto complimenti per la tempestività con la quale segui l’evoluzione della normativa nel nostro settore. Il tuo sito è veramente un faro nella notte.
Ora, dopo i dovuti complimenti, sono, come chiedi, a fare qualche commento.
Iniziando a leggere le linee guida, mi si veniva a creare gradulamente l’idea che la richiesta del Ministero tendesse a creare una sorta di schema di bilancio per la rendicontazione, ed in effetti tale ipotesi trovava conferma nell’alternatività tra la compilazione del modello di rendiconto e il bilancio compilato secondo le linee guida.
Tutto ciò alla fine significa che per le organizzazioni, l’impegno ci sarà, m non sarà enorme.
Mi rimane solo un dubbio.
Al Ministero arriveranno rendicontazioni compilate su un documento di word, consistenti in un elenco di voci omogenee, magari corredate dagli allegati dei documenti di spesa.
Ma tutto questo al Ministero a che serve?
Nel senso che avrei, pur non condividendo il lavoro che si sarebbe addossato alle organizzazioni, capito di più un modello dichiarativo che consentisse al Ministero dei controlli statistici, ooltre che pratici, per valutare la destinazione delle somme. Invece il Minsitero si troverà tanti bei dati ed allegati che dubito potranno essere elaborati automaticamente.
Ci sarà mai qualcuno che li esamina tutti, e in fondo, con che finalità?
A mio avviso tanto valeva non farseli spedire ed utilizzarli solo in fase di controllo…
i migliori saluti
Salve,
la prima considerazione che mi viene in mente riguarda la modalità di distinzione tra spese sostenute con le somme derivanti dal 5permille e quelle sostenute con le precedenti disponibilità dell’ente.
Esempio:
– disponibilità liquide ante-erogazione: 100
– erogazione 5permille: 50
– data erogazione: ottobre 2010
– disponibilità post-erogazione: 150
– spese totatli sostenute dall’ente fino ad ottobre 2011: 80
Risulta ovvio che potrei aver sostenuto tali spese senza intaccare le risorse del 5permille, potrei rendicontare di non aver utilizzato le somme? o dovrei considerarle in proporzione?
La seconda perplessità, forse facilmente chiaribile, il periodo oggetto della rendicontazione: si desume dalle scadenze che si debba comunicare le spese sostenute nell’anno solare successivo all’erogazione, ma ritengo che tale indicazione andrebbe esplicitata nelle linee guida. Anche perchè dal secondo anno andrebbero a sovrapporsi disponibilità residua del 5permille 2008 con le nuove erogazioni. O sbaglio?
Saluti
Lorenzo
Condivido le giuste osservazioni. Aggiungo la domanda se l’utilizzo può avvenire in parte in un anno ed in parte in quello (o quelli) successivi. Ma in tal caso, come si può coordinare tale possibilità con il termine di 1 anno per la rendicontazione ?
Grazie, Luca
Finalmente sono state pubblicate. Provo anche io a scrivere due commenti:
– l’idea di un rendiconto in “Word” è veramente “favolosa”. Sicuri che “Word” sia lo strumento migliore per tabelle e numeri ???;
– la classificazione delle voci di spesa proposta è veramente “All inclusive” ma il gruppo di beneficiari era talmente eterogeneo che non poteva essere che così;
– la questione di non usare i fondi 5×1000 per le spese di pubblicità dello stesso mi sembra ragionevole (certo dire che dall’anno finanziario non si deve, implica che prima lo si potesse fare…dateci una regola certa PLEASE !!!);
-l’idea di esentare dalla trasmissione del rendiconto gli enti con un importo sotto i 15mila – 20mila è anchesso ragionevole, si eviteranno diverse migliaia di trasmissioni inutili;
– la questione di non dover inviare la documentazione contabile ma di conservarla per 10 anni in sede, mi sembra ragionevole ed eviterà montagne di pacchi postali spediti al Ministero.
In definitiva…poteva andare peggio.
Caro Mazzini,
tutto bene se non fosse che in molti casi, nonostante le promesse del Ministero, in tanti non hanno ancora visto i soldi; altri invece hanno ricevuto comunicazione (ufficiosa) da parte delle Agenzie delle Entrate territoriali che per quest’anno non se ne fa niente; in ogni caso a nessuno dei soggetti percipienti sarà riconosciuto un solo euro di interessi sul ritardato accreditamento del beneficio, mentre per i fedifraghi che si fossero macchiati del delitto di mancata rendicontazione nei termini prescritti si minaccia non solo il recupero dei contributi erogati, ma anche la rivalutazione dell’intero ammontare percepito secondo gli indici ISTAT per non parlare degli interessi corrispettivi al tasso legale…Come al solito due pesi e due misure per un fisco debole coi forti e forte coi deboli, senza nulla togliere alla giustezza di misure contro chi a seguito di contolli sia risultato non in possesso dei requisiti sostanziali.
Comunque in generale una rendicontazione meno complessa di quanto temuto (e abbastanza ben esemplificata) : stona solo, nell'”Ambito di applicazione delle linee-guida”, il richiamo al settore di competenza “indicato, ormai per consuetudine, con l’espressione generica “enti del volontariato” laddove fra le Onlus ammesse al beneficio troviamo si le OdV, ma anche le APS, le fondazioni, gli enti di diritto ecclesiastico, le coop sociali ecc.: forse sarebbe stato meglio parlare di Enti del Terzo Settore.
E’poi pleonastico ricordare che “l’obbligo di rendiconto è assolto con la compilazione dello stesso bilancio di esercizio, redatto secondo le linee guida fornite dall’Agenzia per le Onlus”, visto che c’è una legge, la n.80 del 2005, che obbliga all’art.14 le Onlus che ricevono le erogazioni liberali disciplinate da tale norma a tenere (comunque) un bilancio completo.In ogni caso, repetita iuvant.
A presto.
Andrea Vuano
Non mi dilungherò molto…ogni parola sarebbe quantomeno superflua ma un commento breve lo lascio volentieri. Ho letto le linee guida ed ho avuto due impressioni una d’impatto visivo e l’altra di contenuti.
1) Impatto visivo: ma le linee guida di un adempimento così importante si scrivono così? Una certa forma istituzionale andrebbe quantomeno rispettata (forse ahnno scritto in “comic” proprio per suscitare un pò di ilarità? mha!!!)
2) Contenuti: forse sono io ad essere male informata,ma il 5×1000 va acoprire qualsiasi costo anche di gestione dell’ente? anche attività svolte in modo continuativo presso l’ente? qualcosa non mi torna!!! Per non parlare del punto 4 del modello di rendiconto…difficile scrivere “Erogazioni indirette?” forse si…e su questo stendo il famoso velo pietoso. Ultima cosa…il rendiconto che fin dalle prime righe si professa obbligatorio magicamente perde questo requisito se si utilizza lo schema di bilancio dell’Agenzia per le ONLUS, immaginatevi la confusione…no comment!!! Come si dice…chi vivrà vedrà!
ma non si vociferava che si sarebbero ispirati alla rendicontazione APS? dalle linee guida appena diffuse non ci sono vincoli stringenti, il 5 per mille sembra utilizzabile per il sostgno della struttura, compreso l’acquisto di immobili, la retribuzione del personale senza limiti percentuali, le spese generali, anche queste senza limiti di destinazione, ….. in più applicando il modello di bilancio onlus e abbinando il bilancio sociale, la rendicontaizone è superata …..
ma ti aspettavi tanta comprensione?
Caro Sig. Mazzini,
ho letto il suo articolo riguardante il 5 x mille sul Sole 24 ore. Lei dice che la maggioranza delle associazioni hanno ricevuto già i fondi del 2008, ma a me non risulta. Ho interpellato parecchie altre associazioni e nessuna li ha ricevuti.
Chi le ha dato questa informazione?
Come si fa per sapere se ci sono problemi di qualche tipo ( numero di conto corrente o altro)?
Grazie dell’attenzione
Gentile signora
la frase “incriminata” è la seguente
“L’accredito degli importi per il 2008, per le organizzazioni di volontariato, è in corso già dallo scorso mese di settembre e, ad oggi, ha interessato la grande maggioranza dei beneficiari. Diversi enti restano in attesa e contano di avere il saldo almeno entro la fine dell’anno.”
Ciò è quanto ci risulta da quanto ci comunicano molte organizzazioni: alla domanda “vi è arrivato il 5 per mille 2008” la stragrande maggioranza risponde “yes”.
E’ chiaro che un sondaggio non scientifico ha un valore ridotto, e se c’è stato un affidamento eccessivo ad un sentire (nel senso anche di “udire”) personale (mio e di altri soggetti) questo è nella frase “la grande maggioranza dei beneficiari”, mentre il resto è corretto in quanto i pagamenti sono iniziati a settembre e gli enti auspicano di incassare entro questo mese.
Quindi la questione è che non ci è stato ancora comunicato dal (dai) ministero il punto della situazione.
Tenga conto, inoltre, che vi è chi lamenta ancora oggi il mancato incasso del 2007!
Cordiali saluti
cm
Comunico che ieri ci sono stati accreditati gli importi relativi al 2008. Siamo nella soglia dei 3000 euro. cordiali saluti
Anche io confermo che “Usabile”, l’associazione di cui sono presidente, si è visto accreditato sul proprio c/c l’importo relativo al 2008 (poco meno di 4000 euro ed in costante crescita dal 2006), i primi di dicembre 2010.
Stessa scadenza era stata rispettata lo scorso anno per il 5×1000 2007.
Per quanto riguarda la rendicontazione, mi sembra si sia operato con estrema ragionevolezza. Le piccole associazioni avevano bisogno di vedere accolte le aspettative relativamente alla possibilità di sostenere le spese ordinarie. In fondo, molto spesso, è di questo che hanno bisogno perchè non sono delle multinazionali e non hanno progetti complessi da portare avanti. Fare volontariato ed esprimere la propria solidarietà ha bisogno anche di queste risorse (devolute dai contribuenti) per pagare la sede sociale, assicurare i volontari e tutto il resto. I volontari delle associazioni non sono retribuiti e svolgono, nonostante i personali problemi da cui non sono esenti, la loro azione solidale con passione, impegno, trasparenza e molto spesso coraggio. Non sono quasi mai benestanti ma persone comuni che comprendendo i problemi dei loro simili si attivano per dare una mano a chi è meno fortunato.
Un grande “Grazie” quindi a tutti i sostenitori che li sostengono in questo non facile compito…
Non sono esattamente in tema, ma sempre di cinque per mille si tratta e non so come altro contattarla.
La nostra associazione il 24 dicembre si è vista rifiutare l’iscrizione negli elenchi pur essendo iscritta al registro provinciale in base alla legge 383/2000. pare siano cambiati i requisiti (bisognava passare alla classe F), ma dalla legge non si desume e io non ho trovato traccia del cambio di regole. Cosa possiamo fare per contestare l’esclusione? grazie!
Scusa la domanda, anche la mia associazione è iscritta alla provincia però è una sezione provinciale del registro regionale. Cioè la regione, con apposita legge, ha demandato l’elenco delle APS alle provincie, cosa è la classe F? Quali sono esattamente i motivi del diniego?
Claudio
> Silvia e Claudio
Chiarisco ad entrambi.
Evidentemente Silvia è iscritta nel registro lombardo dell’associazionismo.
In Lombardia hanno fatto un discreto casino, in quanto già esisteva un registro dell’associazionismo e con notevole ritardo hanno “acquisito” le APS facendole iscrivere alla sezione “F” dello stesso registro.
Pertanto, chiunque si sia iscritto in precedenza al registro dell’associazionismo (dalla lettera A alla lettera E, non è APS, ma semplice associazione che – come tale – può accedere ai fondi dedicati – dalla Reg Lombardia – ma non alle disposizioni fiscali dedicate ex L 383/00 e al 5 per mille
cm
grazie, ma perché allora dalla provincia non ci hanno avvisati che avremmo dovuto cambiare classe? insomma un poveretto qualsiasi come fa a sapere che cambiano le regole? soprattutto se cambiano in corsa?
grazie mille
Non so che dirle … anzi saprei cosa dirle ma è meglio che mi morda la lingua!
Comunque per passare da una sezione all’altre, segua queste indicazioni (scarichi il secondo file di word)
cm
grazie!
Sono il segretario di un’associazione di volontariato iscritta regolarmente all’albo Regionale (Onlus di Diritto).
La nostra associazione risulta regolarmente amessa a beneficiare del 5 per mille 2008 come da elenco dell’Agenzia delle Entrate del 10 febbraio 2010.
L’importo, superiore ai 15.000 Euro , alla data odierna non ci è stato però, purtroppo, ancora accreditato.
Una volta ricevuta tale cifrà dovremmo redigere il modello di rendicontazione.
Mi permetto chiedere se la rendicontazione può riguardare anche spese già sostenute prima del ricevimento del 5 per mille 2008 in quanto dalle istruzioni si evince: “I costi che devono comparire nel rendiconto sono unicamente quelli sostenuti con la quota 5 per mille Irpef e possono derivare anche da obbligazioni che il soggetto beneficiario abbia assunto prima di aver incassato il beneficio” ; (tali costi sono stati sostenuti con il fondo di riserva), oppure solo i costi successivi al ricevimento del beneficio ?
Inoltre al Ministero del lavoro, oltre al rendiconto, vanno spediti anche le fotocopie della documentazione di spesa?
Ringrazio per la cortese attenzione e porgo cordiali saluti.
Credo di saper rispondere a qualcuno dei suoi quesiti.
Ha fatto bene a rilevare la frase delle istruzioni.
E’ una frase che non risolve però il suo e nostro dubbio; detto che io posso prendere obbligazioni precedentemente all’erogazione del 5 per mille, è anche vero che o con propri fondi di riserva o attraverso anticipazioni bancarie posso non solo aver preso obbligazioni ma anche aver speso i soldi, dato che le urgenze sociali e sanitarie non aspettano i ritardi burocratici.
In questo caso posso far rientrare nella rendicontazione costi GIA’ sostenuti?
Ad oggi non lo sappiamo. A mio avviso sì, ma è un parere personalissimo.
In merito all’invio della documentazione di spesa, le confermo che essa non va inviata.
Le segnalo che qui trova una serie di documenti spero chiarificatori su altri aspetti.
cm
Egregio Sig. Mazzini
ho ricevuto con piacere la sua pronta ed esauriente risposta e La ringrazio sentitamente per l’attenzione.
Sarà mia cura, qualora l’importo relativo al 5 per mille 2008, verrà accreditato alla nostra associazione, contattare il Ministero del Lavoro, sperando di poterlo contattare, per avere le necessarie precisazioni .
Cordiali saluti Carlo.
5 per mille anno 2008 non è stato ancora erogato, interpellato il Ministero del Lavoro in gennaio ci riposndeva che eravamo ” sotto controllo dell’Amministrazione Finanziaria” interpellato per ben due volte il Ministero delle Finanze ha accusato ricevuta della mail, mai una risposta!
Abbiamo trasmesso allo stesso Ministero certificato di iscrizione aggiornato (3 marzo c.a.) di iscrizione all’Albo Regionale del Volontariato.
NULLA.
Cosa Fare ???
RingraziandoVi anticipatamente della Vs. risposta,
distintamente Vi saluto
La vostra situazione è quella di tanti, anche se non è vero che “mal comune …” con quel che segue.
I fatti sono
1. Il Ministero del Lavoro dice che altro Ministero sta controllando
2. Voi mandate al Ministero delle Finanze una email di richiesta di spiegazioni e certificato di iscrizione come ODV nell’apposito registro
3. Il Ministero tace.
In prima istanza, io chiamerei non il Ministero delle Finanze ma la DRE della vs Regione. Qui trova l’elenco delle Direzioni Regionali dell’Agenzia delle Entrate.
Contatti loro, in quanto dovrebbero sapere a che punto è la pratica; chieda dell’ufficio che si interessa delle Onlus o di quello che segue il 5 per mille (spesso sono diversi).
cm
Gentilissimo, anch’io avrei un quesito da porle, è possibile redicontare gli interessi passivi su un mutuo che è stato erogato per la costruzione di un immobile adibito all’attività dell’ente che ha percepito il 5 x 1000?
Certamente! Non vi è alcuna ragione per la quale non possiate considerare questi costi come relativi all’attività tipica dell’ente.
Forse ho compreso male io….gli interessi passivi ok ma non solo gli interessi passivi direi, tutta la rata del mutuo, compresa la quota capitale possono rientrare nella rendicontazione, giusto?
Giusto. Davvero non trovo alcuna ragione per la quale non potreste inserire questo tipo di spesa.
cm