Ritardo nell’erogazione del 5 per mille 2006.
Secondo un articolo de Il Sole 24 Ore di domenica scorsa (17 febbraio), le somme che i contribuenti nell’Unico 2006 hanno destinato a favore degli enti non profit, saranno erogate a giugno di quest’anno (per i distratti siamo nel 2008).
Facciamo due calcoli; gran parte di queste somme sono state incassate dallo Stato nel corso del 2005, dato che mentre lavoro, lo Stato (ahimè giustamente) mi preleva mensilmente a titolo d’acconto una parte dei miei guadagni.
Sono passati ad oggi (dal 31 dic 2005) ben 779 giorni.
C’è qualcuno che ha voglia di chiedere gli interessi? Se ci pensate bene, non solo lo Stato ha lucrato su questo stand-by, sulla sua incapacità a chiedere due dati (codice IBAN) alle organizzazioni in sede di iscrizione; soprattutto sono le organizzazioni che vedono ridotto (a spanne circa del 4%) il potere di acquisto delle “erogazioni” effettuate dai cittadini a loro favore. E se si aggiunge che la quasi totalità degli acquisti delle organizzazioni sono gravati dall’IVA (come qualsiasi consumatore finale, senza possibilità di detrazione / scarico) possiamo affermare che ogni 100 euro arrivati (quando arriveranno) varranno un quarto in meno come corrispettivo di acquisto di beni e servizi.
Così, tanto per tirarci su di morale.
Segnalo che un riassunto delle puntate precedenti lo trovate nella stessa edizione di ieri (a pag 22) in un mio articolo de Il Sole 24 Ore. Giusto per ripercorrere questo cahier de doléance chiamato 5 per mille.
Carlo Mazzini