Habemus legem. Nel bene e nel male, limitiamoci all’orticello del non profit per considerare le conseguenze della conversione – faticosissima – in legge del DL 225/10 aka Milleproroghe.
5 per mille: viene confermata la platea dei beneficiari e il meccanismo dello scorso anno oltre – verosimilmente – alle stesse date (attorno al 7 maggio) per l’iscrizione telematica degli enti del primo gruppo. 300 milioni sicuri da destinare al 5 per mille nel corso del 2011.
SLA: da sicuri 100 milioni a “fino a” 100 milioni. Dipende – secondo il senatore Malan – dalla capacità di spendere (come?) degli enti pubblici e privati sulla materia. Ciò che resta del non speso va al fondo 5 per mille.
Tariffe postali: definitivo l’allungamento del termine 31.12.2010 fino al nuovo 31.03.2011; ciò vuol dire che i fondi dedicati – 30 milioni – per tenere abbassate le tariffe – secondo il DM 23.12.2010 – saranno utilizzabili fino a quella data sempre che con DPCM non si prolunghi al 31.12.2011 il nuovo termine.
Pare che le Poste Italiane fraintendano l’art 8 del DM 23.12.10 (l’abbassa tariffe) nel senso che vi è scritto che le tariffe che entrano in vigore il 22.2.2011 sono valide fino al 31.12.2010.
Parbleu! Possibile che si perdano in un bicchiere d’acqua?
Alla data della firma dei ministri (23 dicembre) il Milleproroghe non esisteva ancora (verrà pubblicato il 29 dicembre). Quindi i tecnici del Ministero SAPENDO che era pronta una proroga, hanno comunque fatto firmare ai ministri un decreto che rischiava di non aver mai efficacia. Non potevano far altro che riportare la data di cui al DL 40/10 (cioé 31.12.2010).
Al DM non era comunque stato delegato il compito di fissare una data di validità, ma solo le tariffe (under 50%).
Quindi l’art 8 del DM è solo de relato.
Ora che la norma principale (gerarchicamente superiore) dice che quei soldi sono da utilizzarsi (almeno) fino al 31.3.2011, l’art 8 non ha alcuna validità informativa, in quanto dà un’informazione sbagliata.
E’ così difficile capirlo?
EAS: proroga al 31.3.2011
Enti caritativi: confermato il pasticcio di dare soldi agli enti non profit per realizzare una social card con pochissimi fondi, senza regole di trasparenza ecc.
Pessima idea in pessimo stato
Carlo Mazzini
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