“Ve l’avevamo detto!” Sarà questa la frase che i Ministri a fine anno pronunceranno alla presentazione della prossima finanziaria, quando tra lo stupore di tutti assegneranno peanuts al 5 per mille? Probabile.
Quel “ve l’avevamo detto” si riferirà anche alle frasi del Ministro Sacconi, pronunciate a Venezia il 1 aprile chiudendo la Conferenza europea per le celebrazioni italiane dell’Anno europeo del volontariato “Sussidiarietà e volontariato in Italia e in Europa: valori, esperienze e strumenti a confronto” promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica in occasione dell’Anno Europeo del Volontariato.
Ecco le dichiarazioni riportate da Vita
“Per quanto riguarda il cinque per mille, la bella intuizione del collega Tremonti, la nostra intenzione – ha detto Sacconi – e’ di renderlo strutturale anche se ogni anno in legge di stabilita’ dovremmo valutare quante risorse sono compatibiili con l’andamento della finanza pubblica”. Sacconi ha quindi invitato a considerare il 5 per mille, da parte delle associazioni, un’entrata aggiuntiva su cui, quindi, non fare eccessivo affidamento.”
e da Volontariato Oggi
“Mi fa piacere che oggi siate tutti ad invocare la stabilizzazione del 5 per mille che è una modalità non solo destinata a trasferire importanti risorse, ma anche a sollecitare il rapporto fra contribuente e una piccola parte della spesa. Credo di potervi dire che possiamo stabilizzare il 5 per mille come strumento e questa stabilizzazione può avere in questa stagione un limite, la decisione ogni anno delle relative risorse considerando il quadro finanziario. Certo in sé, incerto nel quanto”.
Al concetto fondamentale secondo cui si farebbe la legge di stabilizzazione senza metterci i soldi, le risposte possono essere le più diverse, vediamone alcune.
PICCATO: Ministro, ma davvero promulghereste una legge “di finanziamento” che ha nel nome la misura del finanziamento stesso, senza assegnare la somma dovuta? Ma alla mattina, gli specchi, li coprite?
PECCATO: Ministro, se così stanno le cose, va bene. Ci si deve adeguare tutti: non ci faccia eccessivo affidamento che a fine mese le venga assegnato il suo stipendio da Ministro e da Senatore. Va bene? Anche lei “!”
PACATO: Ministro, coraggio! Cambi il nome dell’agevolazione: “Qualcosa per mille”, “Cinque per nulla”, “Un picinìn che ora non ti so dire”.
Voi quale preferite?
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1 commento
Carissimo dott. Mazzini,
mi permetta (per non dire “mi consenta”) di farle i miei complimenti per i suoi articoli sempre piccanti al punto giusto!
Credo che questi sondaggi andrebbero urlati alle persone giuste perchè dicono sempre le cose come stanno!
Propongo di appendere degli striscioni nei posti giusti con i risultati!