Sono riuscito a trovare su internet chi e cosa sta proponendo al Parlamento in tema di stabilizzazione del 5 per mille.
Il chi è presto detto. La Fondazione per la Sussidiarietà, organo pensante – sul tema – della Compagnia delle Opere.
Ne parla dall’house organ internettiano la dottoressa Monica Poletto, nota commercialista esperta anche di enti del Terzo Settore (autrice ad esempio di un testo tecnico ma necessario come “Terzo settore e imposte dirette”, edito per i tipi dell’Egea).
Rimando la vostra lettura al sito e all’articolo dedicato.
Le considerazioni che vi trovate sono sottoscrivibili per la gran parte; le riassumo (con alcuni miei commenti tra parentesi).
– anche i contribuenti minimi appena creati nell’ultima finanziaria 2008 devono poter erogare il 5 per mille
– sì alle fondazioni, no agli automatismi di iscrizione (tipo l’ultima edizione con le associazioni sportive dilettantistiche)
– semplificazione delle iscrizioni, chi vuole reiscriversi gli anni seguenti deve solo dire “sì lo voglio” (e sapete quanto è pericoloso pronunciare certe frasi 🙂 )
– tempi certi di pubblicazione delle liste e delle erogazioni (ottimo); assegnare il compito dell’erogazione all’Agenzia delle Entrate (rumoroso colpo di tosse: “Ahem, signori, vi siete accorti di chi ha combinato tutti i pasticci delle passate edizioni?”)
– no alla rendicontazione, sì ad un sistema di rendere conto al pubblico dell’utilizzo del complesso delle risorse, anche via internet (sembra promettere bene; incrociare le dita affinché non diventi un meccanismo più complesso o farraginoso)
– sanatoria per gli esclusi (ottimo, la stiamo aspettando tutti)
Come vedete siamo sulla strada buona. Speriamo che l’intergruppo parlamentare della sussidiarietà lo faccia proprio e riesca a presentare un buon testo.
Oggi mi sento ottimista.
E’ meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione (Albert Einstein).
Carlo Mazzini
