Questo post è quasi una richiesta di aiuto.
Dovete sapere che secondo il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (RD 773/31, avete letto bene, del 1931) le strutture ricettive devono comunicare le generalità delle persone ospitate alle autorità di pubblica sicurezza (art 109).
Di recente, con il decreto del Ministero dell’Interno 7 gennaio 2013 sulla Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio scorso, sono entrate in vigore le nuove modalità di comunicazione delle generalità (via web) delle persone alloggiate presso le strutture ricettive.
All’art 193 del testo del 1931 si legge
“La disposizione dell’art. 109 della Legge circa l’obbligo della esibizione della carta d’identità non si applica alle case od istituti di cura. I titolari di dette case sono però obbligati alla tenuta di uno speciale registro ed alla notifica all’autorità di pubblica sicurezza delle persone ricoverate. S’intendono per case di cura quegli istituti sanitari nei quali vengono ricoverate le persone affette da malattie in atto e, perciò, bisognevoli di speciali cure medico – chirurgiche.”
La lettura del testo mi pone dubbi in merito alla applicabilità dell’esenzione della comunicazione da parte di fondazioni o Onlus che ospitano – senza curarle – pazienti. Sono strutture utilissime – come ben sapete – in quanto riducono e a volte annullano i costi elevati di alloggio per persone che spesso vengono da altre regioni (sud) o dall’estero per poter farsi curare nei centri di eccellenza.
La domanda è: se nella mia struttura ospito senza curare queste persone, posso considerarmi comunque un istituto sanitario?
Il mio dubbio rimane e dirò anche che temo che, nel federalismo “da condominio” che ci caratterizza, ogni regione o questura si comporti in modo differente. Avere indicazioni più chiare non sarebbe male.
Carlo Mazzini
