Pronti! Ai posti! FERMI !!!
Il Ministero dei beni e delle attività culturali non si smentisce. Dopo aver impostato il 5 per mille “famolo strano” (cit. Verdone), ritorna oggi con un avviso pubblico (qui) nel quale dice che il funzionamento del 5 per mille di quest’anno rispetterà le scadenze riportate l’anno scorso nel DPCM 30 maggio 2012. Ad oggi, però, la procedura telematica di iscrizione non è ancora pronta ma sarà comunicato a breve lo start.
(AGGIORNAMENTO 12.4.13: attivate le procedure. Si parte da qui )
La storia dell’anno scorso aveva un che di paradossale; il DPCM era del 30 maggio. Il termine ultimo per presentare le domande era il 31 maggio, quindi 5 giorni prima della pubblicazione del DPCM in GU (5 giugno). Con calma olimpica il Ministero prorogò le date – ma solo per il 2012 – all’autunno / inverno dello scorso anno.
Per quest’anno, invece, le scadenze sono quelle originarie, in quanto non vi è necessità di procedere con nuovo DPCM in quanto quello del 2012 vale anche per gli anni a seguire il 2012.
Facciamola breve: le scadenze sono (in grassetto quelle a carico degli enti partecipanti)
– invio iscrizione al 5 per mille: entro il 31 maggio
– pubblicazione liste beneficiari: entro il 30 giugno
– correzione dei dati pubblicati: entro il 15 luglio
– versione aggiornata elenco: entro il 31 luglio
– invio dichiarazione sostitutiva da parte del rappresentante legale: entro il 31 agosto
– controllo sulla presenza dei requisiti richiesti: entro il 30 ottobre
– pubblicazione enti ammessi al riparto: entro il 15 novembre
– invio programma delle attività e degli interventi che intende realizzare con il contributo proveniente dalla quota del cinque per mille: entro il 30 novembre
– riparto delle somme (non corresponsione): entro il 15 aprile 2014
– corresponsione delle somme: entro sei mesi dalla disponibilità effettiva delle relative somme (quindi non si sa quando!!!)
– rendicontazione delle somme entro un anno dal loro ricevimento da parte degli enti.
Della serie: ce la prendiamo comoda!!!
Si noti – e i più informati già lo sanno – che il 5 per mille per la cultura è tutto ciò che annulla il senso del 5 per mille, in quanto i contribuenti non possono scegliere l’ente al quale erogare la propria parte di imposte, ma devono sperare che il proprio ente di elezione sia iscritto; tanto è vero che non è presente nel modulo del 5 per mille lo spazio dove inserire il codice fiscale dell’ente, ma solo quello della firma.
E’ un abominio, perfetto specchio dei tempi nei quali la fanno da padrone i cd “ministeriali” che vogliono decidere tutto loro, anche a chi dare il nostro contributo.
Ricordo che l’anno scorso hanno partecipato in tutto ben 15 organizzazioni. Capite? C’è un paese detentore di un patrimonio immenso e il ministero ha fatto di tutto per chiudere il 5 per mille mettendo paletti su paletti per far partecipare meno enti possibili!
Trovate qui il DPCM con le caratteristiche soggettive delle organizzazioni che possono partecipare e le tipologie dei progetti e qui la pagina dalla quale iniziare la procedura telematica di iscrizione.
Carlo Mazzini