E’ uscita ieri la Risoluzione 7 / 13 del Ministero dell’Economia / Dipartimento delle Finanze, nella quale – con malcelato imbarazzo e qualche contraddizione – l’amministrazione va a confermare quanto ho scritto una settimana fa.
In sintesi, è un casino (scusate il francesismo) calcolare l’IMU per gli enti non commerciali che realizzino attività commerciali (ai sensi IMU DM 200/12) nei propri immobili insieme ad attività non commerciali.
Il Ministero dice che per la prima rata a scadenza tra pochi giorni l’ente dovrà calcolare l’IMU “come migliore stima possibile alla luce degli utilizzi prospettici (commerciali, istituzionali e promiscui) degli immobili”.
Per la seconda rata, il Ministero si accorge che dato che deve essere pagata entro il 16 dicembre ma che i risultati economici (e anche lo sfruttamento commerciale / non commerciale, cioè promiscuo dell’immobile) si sapranno a 2014 inoltrato, allora gli enti non commerciali potranno pagare un conguaglio 2013 nel 2014, a giugno 2014. Uno stato che non riesce a far pagare in tempo le imposte perché realizza sistemi cervellotici di calcolo, non può esser preso sul serio!
Per mettere le mani avanti il Ministero dice anche che la prima rata 2014 dovrà essere pari al 50% di quanto versato nel 2013, giusto per avere qualche sicurezza. Sicurezza che non abbiamo in merito a quanto si dovrà pagare nella seconda rata 2014, dato che si ripresenterà il problema dell’indeterminatezza dello sfruttamento promiscuo degli immobili. E via ad libitum.
Tutta questa incertezza parte comunque da due fatti incontestabili. Il primo è che le modalità di calcolo (ma soprattutto i principi che stanno dietro la definizione di commercialità) sono cervellotici e inapplicabili. Il secondo fatto risiede nella latitanza del Ministero nel produrre il modello di dichiarazione IMU enti non commerciali. Latitanza di cui non si fa cenno nella risoluzione in quanto il potere non ammette l’ammissione di colpa.
Siamo proprio in buone mani!
Carlo Mazzini
PS: arrivo buon ultimo a dare la notizia, dato che ne avevano parlato già nonprofitonline e Vita
