In una regione (non dico qual è, dico solo che gli abitanti del suo capoluogo cantano “O mia bella madunina …”), l’Agenzia delle Entrate (Direzione Regionale + Direzione Provinciale) ce la stanno mettendo tutta per far venire un coccolone a qualche Presidente di ONG e ai suoi subalterni direttori amministrativi.
Dai primi di settembre, ricevo telefonate ed email da una serie di amici, ma anche da gentili professionisti, che mi chiedono il senso di una comunicazione ricevuta dalla locale Direzione Provinciale.
La Comunicazione recita:
Oggetto: rimozione acronimo Onlus
Associazione Alfa …
In esito alla segnalazione pervenuta dalla Direzione Regionale della Lombardia, comunico di aver provveduto in data …, alla rimozione dell’acronimo ONLUS dalla denominazione. La denominazione corretta risulta pertanto “Associazione alfa” (Circ 14/E del 26 febbraio 2003).
E poi seguono le firme.
Le domande sono: qual è il senso di questa comunicazione? cosa devo fare io, responsabile o rappresentante legale dell’associazione alfa? Ho perso il requisito onlus?
Rispondo. Primo elemento: questa epidemia di lettere sta colpendo soltanto le ONG, cioè quegli enti che fino a poco tempo fa erano Onlus di diritto e ora invece hanno dovuto iscriversi all’Anagrafe delle Onlus.
Secondo elemento: nella circolare citata nella lettera, al par 4, si legge
… Al riguardo, si richiama l’attenzione degli Uffici sulla richiesta di attribuzione del codice fiscale da parte di un soggetto che inserisca l’acronimo ONLUS come parte integrante della denominazione stessa.
In tal caso gli Uffici, nel trasmettere la richiesta di attribuzione del codice fiscale al sistema dell’anagrafe tributaria, non devono inserire l’acronimo ONLUS all’interno dell’apposito rigo riservato alla denominazione, per evitare che l’amministrazione finanziaria emetta documenti che potrebbero essere impropriamente utilizzati come certificazione nei confronti di terzi dello status di ONLUS. …
Il ragionamento dell’Agenzia è che non bisogna indurre la fede pubblica in errore a credere che se uno si “chiama” Onlus allora la è. Quindi – il senso della circolare di 12 anni fa è questo – è bene vietare agli uffici di rilasciare codici fiscali (AA5/6) con nel campo “denominazione” l’acronimo ONLUS a soggetti appena nati.
Passando ai giorni nostri, dato che le ONG si erano iscritte illo tempore all’elenco delle ONG e così facendo sono diventate Onlus di diritto, esse avevano presentato – per il vaglio – le modifiche statutarie al solo Ministero degli Affari Esteri, unico soggetto allora competente, il quale Ministero, ignaro delle fisime dell’Agenzia (bastandogli le proprie), non trovava nulla da ridire nel fatto che una ONG si chiamasse Onlus, dato che – passato il vaglio dello stesso ministero – la sarebbe diventata.
Quando a fine febbraio tutte le ONG si sono iscritte nell’Anagrafe delle Onlus, si sono portate dietro questa che, nel mondo alla rovescia dell’Agenzia, è un’anomalia.
In un controllo a tappeto delle vecchie ONG “importate” nell’Anagrafe delle Onlus è risultato che molte avevano nella denominazione l’acronimo incriminato. Pensate che scandalo. Una Onlus che è già Onlus (è iscritta all’Anagrafe delle Onlus) si “dice” Onlus persino nella denominazione. Signora mia, ma dove mai andremo a finire?
Cosa deve fare il rappresentante legale della Onlus?
Nulla, niente, nisba!
Se leggete bene la missiva, vedrete che la Direzione Provinciale la invia alla Direzione Regionale e solo per conoscenza all’associazione interessata. Quindi, è cosa loro, è una comunicazione interna. Se vogliono dirmi che ho sbagliato qualcosa nello statuto o in qualche comunicazione o istanza, hanno la cortesia di dirmelo direttamente. In questo caso, un’amministrazione pubblica dice all’altra “Ah, coso, vedi un po’ di cancellare l’acronimo Onlus dalla denominazione della associazione Alfa”. Mi immagino che l’altra alzi il telefono e dica “Ma scusa, coso, e perché togliamo il nome Onlus all’associazione Alfa?”. “Perché c’è scritto sulla Circolare”. “Ah vabbè, se è così lo faccio”. Ecco, care associazioni Alfa, da voi arrivano al “Ah, vabbè, se è così lo faccio”.
Pare che qualche professionista abbia chiesto all’Agenzia delle Entrate se l’associazione debba modificare qualcosa e si sia sentito dire: “voi continuate comunque a essere Onlus (giusto), per voi non cambia nulla (ri-giusto), ma alla prossima assemblea straordinaria, potreste cambiare la denominazione e togliere l’acronimo Onlus dalla denominazione (aargh)”.
Un consiglio che ha lo stesso grado di genialità di quello di Schettino quando disse ai suoi di far fare l’inchino alla nave al largo dell’Isola del Giglio!
Infatti, all’art 10, c 1, lett i, D Lgs 460/97 si legge che gli statuti delle Onlus (pena il decadimento della qualifica di Onlus) devono riportare espressamente “l’uso, nella denominazione ed in qualsivoglia segno distintivo o comunicazione rivolta al pubblico, della locuzione “organizzazione non lucrativa di utilita’ sociale” o dell’acronimo “ONLUS”“.
Dato che da una parte c’è un’amministrazione pubblica che consiglia male i propri funzionari e dall’altra parte c’è una legge che dice – in modo inequivocabile – proprio l’opposto, facciamo così: stiamo dalla parte della legge. Non per disprezzo dell’autorità, né per fare gli alternativi. Ma per fare in modo che, almeno una volta, ci sentiamo a pieno titolo cittadini che quando leggono una legge comprensibilissima la capiscono e che pertanto non accettano che qualcuno ne dia un’interpretazione del tutto distorta facendo sorgere inesistenti adempimenti.
Carlo Mazzini
