Torniamo alla Comfort letter della Commissione europea e voliamo un po’ alti.
Ho chiesto a ChatGPT cosa sia un “principio” e questa è stata la sua risposta:
dal punto di vista filosofico, un principio è un fondamento primo e universale che orienta il pensiero e l’azione, fungendo da criterio guida per la conoscenza e la condotta. Può essere di natura logica, morale o metafisica, costituendo la base da cui derivano concetti, norme e sistemi di valore.
Non addentriamoci nei diversi orientamenti filosofici, cosa intendevano per principio Aristotele o Kant. Il senso comune qui basta ed avanza e la definizione offerta dalla AI ci è sufficiente.
In questi giorni post Comfort letter si sono moltiplicati gli interventi che nella totalità hanno sottolineato come la Commissione europea abbia sdoganato un’idea o un principio secondo il quale in assenza di scopo di lucro, è bene dare al non profit tutti gli strumenti (anche commerciali) per agire per il bene di tutti, senza che l’attivazione di detti strumenti configurino un aiuto di Stato o vadano contro le regole sulle quali si basa il concetto di concorrenza leale.
Tanto è vero che la Comfort letter afferma:
“Sulla base delle informazioni fornite, i servizi della Commissione ritengono preliminarmente che, in linea con la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea …, le caratteristiche specifiche di ETS e Imprese Sociali pongano tali soggetti in una situazione giuridicamente e fattualmente distinta dalle imprese a scopo di lucro, in relazione all’obiettivo del sistema di imposta sul reddito.
Alla luce di tali considerazioni, le misure pre-notificate relative alla tassazione sul reddito (art. 79(2-bis), art. 80 e art. 86 del Codice del Terzo Settore, art. 18(1) del Codice dell’Impresa Sociale) non sembrano configurare un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 107(1) TFUE, in quanto non appaiono selettive.”
Quindi, bene dicono – tra i tanti – avv Sepio, prof Fici, il presidente di Terzjus Bobba e il prof Santuari sulla questione, riferendo proprio di statuizione di un nuovo principio.
Per quel che vi interessa, concordo in pieno con la loro interpretazione del fatto.
Ma ci sono 3 “ma” che pongo alla vostra attenzione e se volete alla vostra discussione.
Primo “ma …”.
Ad oggi stiamo parlando ancora di una Comfort letter scritta dai tecnici della DG Concorrenza, non di una Autorizzazione ufficiale. Quindi non sappiamo se davvero la DG Concorrenza seguirà il consiglio dei suoi tecnici, come tutti noi ci auguriamo. Solo la vice ministra Bellucci sembra non aver capito in pieno la differenza tra Comfort letter ed autorizzazione, se in un’intervista de Il Sole 24 Ore risponde a questa domanda:
D:/“La Comfort letter è sufficiente per attivare i nuovi regimi fiscali da gennaio 2026?”
R:/“È sufficiente. Da parte nostra faremo una comunicazione ufficiale, chiara e trasparente, per mettere gli enti nella condizione di applicare il nuovo regime.”
Incorreggibile!
Secondo “ma …”.
Una volta ottenuta l’Autorizzazione, a partire dal 2026 entrano in vigore le disposizioni fiscali favorevoli agli ETS, ad esempio il calcolo forfettario dell’IRES ex art 80 e 86 del CTS.
Se un’azienda del mercato sanitario o di quello turistico (per fare due esempi dove esiste ed è fiorente un vero e proprio mercato) facesse ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, il principio formulato ora dalla Comfort letter e domani dall’Autorizzazione verrebbe in ogni caso confermato? Quale grado di resistenza ha questo principio?
Diversamente detto, se altri potentati economici premessero con le loro lobby sulla DG Concorrenza, siamo sicuri che questa resisterà alle pressioni o anche solo alle ragioni addotte da chi non vuole avere tra i propri concorrenti un non profit molto avvantaggiato?
E qui si arriva al …
Terzo “ma …”.
I principi cambiano. O, meglio, le persone e le istituzioni cambiano nel tempo i propri principi.
Negli ultimi 17 anni, ad esempio, la DG Concorrenza ha dovuto affrontare le diverse realtà dei fatti che le si paravano di fronte e ha cambiato i propri orientamenti a causa di (in ordine di apparizione):
- Crisi finanziaria 2008
- Cambiamenti climatici
- Pandemia 2020
- Crisi Russia Ucraina
Le mutate politiche dell’Unione europea e della DG Concorrenza testimoniano il fatto che anche l’istituzione può cambiare idea, allentando e chiudendo i cordoni della borsa regolamentatrice a seconda della convenienza.
In casa nostra, i principi della Cassazione subiscono un’evoluzione anch’essi derivanti dalle modifiche di legge e di orientamenti complessivi anche sulla base della giurisprudenza europea.
Persino la Corte Costituzionale ha adattato la propria giurisprudenza alle nuove esigenze sociali e costituzionali, pur operando nel rispetto della legislazione vigente, riconoscendo l’esistenza di “omissioni legislative incostituzionali”, intervenendo quindi non solo sulle disposizioni esistenti ma anche sulle lacune normative che violavano la Costituzione.
Non solo: è bastato che un uomo con un gatto arancione in testa diventasse presidente degli Stati Uniti che molte istituzioni anche finanziarie riducessero la spinta agli investimenti e alle politiche a favore degli ESG.
E se lo stesso uomo abbandona l’Europa, l’Europa stessa – nata a favore di una pace fondata sul dialogo e confronto – si riarma e non sa più pronunciare parole di pace e dialogo.
Quindi
Quindi i principi cambiano nel tempo e non sempre nella direzione dei nostri auspici.
E questa considerazione, un po’ ovvia, lo riconosco, può essere utile per leggere con maggior distacco le riflessioni (ripeto) tutte condivisibili dei maggiori commentatori.
Perché basta che l’Autorizzazione assuma un tono leggermente diverso, un po’ più sfumato; che l’interprete delle leggi (anche quello fiscale) pieghi la lettura della norma alle mutate esigenze … basta poco, insomma, che le visioni oniriche diventino incertezze, balbettii, eccezioni su eccezioni.
Il maggior distacco ci serve per creare scenari credibili, possibili, plausibili senza lasciarci accecare dai nostri desiderata.
Perché nulla è più derogabile dei principi inderogabili, e nulla è più mutevole di ciò che abbiamo sempre pensato non potesse cambiare.
E’ la natura umana, bellezza, e tu non puoi farci niente!
Carlo Mazzini
