Martedì scorso – 20/10 – la VI commissione permanente del Senato si è riunita per discutere in merito del Bilancio di previsione dello stato per il 2010 e per il triennio 10-12 e e delle Disposizioni necessarie per la formazione dei medesimi.
Si è parlato anche di cinque per mille in quanto c’è la (in)sana idea di finanziarlo con le entrate dello Scudo Fiscale.
Ci chiarissero il meccanismo, staremmo più tranquilli.
Se lo Scudo fa flop, e si incassa meno del previsto, dato che sulle entrate dello scudo ci avranno “contato” anche altri settori, altre spese ecc, non è che – guarda caso – i primi che tagliano sono i fondi del 5 per mille?
In commissione c’è chi nutre dubbi sulla “eticità” dell’abbinamento Scudo -> 5 per 1000, ad esempio il senatore Lannutti (IDV)
“Il senatore LANNUTTI (IdV) interviene per preannunciare il voto contrario della propria parte politica su entrambi gli schemi di rapporto dei relatori e quello favorevole allo schema di rapporto illustrato dal senatore Barbolini.
(…)
Sottolinea successivamente che la scelta di finanziare l’erogazione del 5 per mille agli enti e alle associazioni del terzo settore con le entrate connesse al rimpatrio dei capitali detenuti all’estero contrasta con i principi di etica dello Stato, poiché rimarrà assolutamente incerta l’origine e la provenienza di tali capitali, evidenziando che la scelta, da parte dell’Esecutivo, di un’aliquota di tassazione particolarmente esigua, rappresenta un danno per le imprese delle aree più sviluppate del Paese che hanno sempre adempiuto ai loro doveri fiscali.”
Il Senatore Costa (PDL) parla – un pò a vanvera, ammettiamolo – di stabilizzazione del 5 per mille, che qui c’entra come il cavolo a merenda
“Indi reputa condivisibile la stabilizzazione dell’istituto del 5 per mille, sottolineandone l’utilità per l’operatività degli enti del terzo settore …”
Tanto è vero che la Commissione approva un rapporto nel quale afferma (tra mille altre cose)
“Tale azione di riequilibrio del prelievo dovrà essere accompagnata dalla messa a regime del meccanismo della destinazione del quota del 5 per mille, alla cui proroga per il 2010 dovrà essere destinata una quota del gettito derivante dall’imposta sui capitali rientrati dall’estero, in vista della sua definitiva adozione a partire dall’anno di imposta 2011.”
Ricapitoliamo, anche per i senatori più distratti.
Il 5 per mille 2010 non riesce ad essere già quello stabile in quanto – facciamocene una ragione – la presentazione del progetto di legge data soltanto NOVEMBRE 2008!!!
Ad oggi siamo alla durata di gestazione della balenottera comune.
Pertanto il 5 per mille 2010 sarà il solito n-esimo comma dell’n-esimo articolo tra il comma dedicato alla salvaguardia dei cani rabbiosi e il salvataggio di qualche carrozzone di stato con annessi boiardi.
Carlo Mazzini